Nell’ultimo decennio, il business della rappresentanza dei giocatori nel calcio mondiale ha registrato una crescita notevole: Solo nel 2022, la FIFA stima che i club calcistici abbiano sborsato 623 milioni di dollari in commissioni per gli agenti, segnando un aumento del 24% rispetto all’anno precedente. Di conseguenza, gli agenti di calcio hanno assunto nuove responsabilità che vanno oltre la semplice negoziazione del contratto di un giocatore.
Per capire l’evoluzione del ruolo dell’agente nel calcio moderno, abbiamo incontrato Alessandro Lucci, che da oltre 20 anni rappresenta giocatori e allenatori d’élite attraverso la sua World Soccer Agency con sede in Italia, il cui portafoglio clienti comprende nomi di alto profilo come Dejan Kulusevski del Tottenham Hotspur, Leonardo Bonucci della Juventus e Edin Dzeko dell’Inter.
L’AGENZIA PIU’ CHE L’AGENTE
Gli agenti sono una figura consolidata nel calcio europeo. Rappresentano giocatori e allenatori quando è il momento di negoziare un accordo, aiutandoli con i cavilli legali e finanziari del loro contratti e fungendo da intermediari per i club acquirenti e venditori. Al momento della firma, lavorano per perfezionare lo stipendio del loro cliente, i bonus legati alle prestazioni, l’immagine e i diritti commerciali.
Questi sono i compiti più comuni degli agenti e quelli che fanno guadagnare loro le commissioni più alte, che nel caso di calciatori di livello mondiale possono essere anche di decine di milioni per un singolo affare. Tuttavia, gli agenti hanno molto di più da fare dietro le quinte.
Per stare al passo con i tempi, ha spiegato Lucci durante la nostra intervista di venerdì nel suo ufficio di Milano, gli agenti di calcio hanno dovuto trasformarsi in una figura a tutto tondo.
“Oggi non si parla più di agente, ma di agenzia“, ha detto Lucci, la cui World Soccer Agency gestisce attualmente 39 clienti che insieme vantano un valore di mercato di 283 milioni di dollari, uno dei più alti in Italia secondo le stime di Transfermarkt.
“Il calcio cambia a ritmi intensi e di conseguenza mutano anche le responsabilità legate al nostro lavoro”.
I COMPITI DELL’AGENZIA NEL CALCIO MODERNO
Quando Lucci ha mediato il suo primo affare importante, ovvero il trasferimento di Serginho dal San Paolo al Milan nel 1999, ricorda che il suo lavoro si limitava a negoziare le migliori condizioni possibili per il suo cliente.
“Era un’altra epoca, tutto si muoveva a un ritmo molto più lento“, ha detto Lucci.
Oggi, per rimanere competitivi in questo mondo sportivo moderno e frenetico, gli agenti hanno dovuto ampliare i loro servizi, diventando una figura di riferimento che gestisce praticamente tutti gli aspetti della vita di un cliente, e non solo il suo contratto di lavoro. Oggi i loro compiti vanno oltre il famoso momento in cui un cliente viene fotografato per apporre la propria firma su un nuovo contratto.
“I giocatori non hanno solo necessità legate al campo“, ha spiegato Lucci. “Per questo garantiamo servizi di marketing, comunicazione, amministrazione, logistica, finanza e tutela legale“.
Fornire un servizio completo è oggi fondamentale per attirare nuovi clienti e consentire loro di incanalare tutte le energie mentali nelle prestazioni sul campo. Questo è particolarmente vero per i giocatori e gli allenatori di alto livello, il cui coinvolgimento nelle competizioni internazionali li mette in una situazione in cui sono sempre in allenamento, in partita o in viaggio.
Per questi motivi, molti dei clienti di Lucci cercano oggi un aiuto professionale per una serie di questioni non legate al calcio, che vanno dalle necessità di base della vita, come la ricerca di un nuovo appartamento o l’apertura di un conto bancario, ad attività banali come assicurarsi di aggiornare il proprio feed di Instagram con una foto e una didascalia adeguate.
“I nostri servizi comprendono l’affitto o l’arredamento di una casa, il noleggio di un charter privato per raggiungere ogni tipo di destinazione, la gestione della comunicazione sui social media e l’assistenza in campo finanziario e legale“, ha specificato Lucci.
LE SFIDE FUTURE DEL SETTORE
Una delle principali sfide in questo settore in rapida evoluzione è la capacità di battere le agenzie rivali nel reclutamento di nuovi giocatori, soprattutto quando appartengono a mercati esteri.
Per individuare le stelle nascenti del calcio che hanno il potenziale per trasformarsi in risorse multimilionarie, la World Soccer Agency di Lucci ha uffici fuori dall’Italia, in particolare in Inghilterra, Brasile e Uruguay, e collabora con i talent scout del Nord America.
“Teniamo sempre d’occhio i giocatori emergenti, indipendentemente dalla loro nazionalità, e i movimenti di trasferimento anche lontano dall’Europa“, ha dichiarato Lucci, che ha rivelato l’intenzione dell’agenzia di aprire un ufficio a Los Angeles per migliorare il monitoraggio del mercato calcistico nordamericano.
“Molti giocatori statunitensi interessanti stanno arrivando in Europa. È un chiaro segnale degli enormi passi avanti fatti dagli Stati Uniti con il loro sistema calcistico“.
Forse più di ogni altra cosa, Lucci ammette che adattarsi ai mezzi di comunicazione virtuali nell’era post-pandemica è stata una sfida per uno come lui, che ha trascorso gli ultimi 25 anni facendo leva sulle sue capacità di negoziazione di persona per mediare un affare.
“Ho bisogno di condurre trattative a tu per tu, perché mi permette di generare quell’energia, quel campo magnetico che diventa travolgente durante una trattativa“, ha detto Lucci. “A distanza non si può generare quell’energia“.
Tuttavia, Lucci riconosce che il processo di vendita di un giocatore passerà inevitabilmente al mondo digitale, dove la velocità e la qualità della comunicazione finiranno per fare la differenza per il successo o il fallimento di un affare.
“La definizione e l’immediatezza con cui si invia un messaggio ha cambiato completamente il nostro ritmo di vita, per questo la figura dominante sarà quella della comunicazione“, ha detto Lucci.
Forse più di ogni altra cosa, Lucci ammette che adattarsi ai mezzi di comunicazione virtuali nell’era post-pandemica è stata una sfida per uno come lui, che ha trascorso gli ultimi 25 anni facendo leva sulle sue capacità di negoziazione di persona per mediare un affare.
“Ho bisogno di condurre trattative a tu per tu, perché mi permette di generare quell’energia, quel campo magnetico che diventa travolgente durante una trattativa“, ha detto Lucci. “A distanza non si può generare quell’energia“.
Tuttavia, Lucci riconosce che il processo di vendita di un giocatore passerà inevitabilmente al mondo digitale, dove la velocità e la qualità della comunicazione finiranno per fare la differenza per il successo o il fallimento di un affare.
“La definizione e l’immediatezza con cui si invia un messaggio ha cambiato completamente il nostro ritmo di vita, per questo la figura dominante sarà quella della comunicazione“, ha detto Lucci. “Posso immaginare che tra cinque anni la comunicazione da sola venderà i giocatori“.
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